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I software dedicati alla fotografia digitale

Il settore della fotografia digitale ha creato un nuovo mercato sia per quanto riguarda l’hardware, cioè le fotocamere, che per il software dedicato al fotoritocco, o, per usare l’espressione inglese, image processing.

Tutti gli smartphone hanno una o anche due fotocamere integrate, che permettono di fare scatti di altissima qualità, anche se bisogna pensare anche alla post-produzione: in commercio esistono molti software per il fotoritocco.

Alcuni sono destinati ai professionisti e per utilizzarli al meglio c’è bisogno di avere competenze nell’ambito della grafica e manipolazione delle immagini digitali. Altri software sono più semplici e permettono a chiunque di migliorare la qualità della foto, fare modifiche, aggiungere o togliere elementi, come grafiche, simboli o testo.

Ecco un breve elenco dei software più conosciuti:

  • Adobe Photoshop
  • Gimp
  • Pixlr
  • PicMonkey
  • Inpixio

L’importanza dei demo e dei freeware per il fotoritocco

Prima di scaricare un programma ne leggiamo le caratteristiche principali, ma è solo dopo averlo installato che capiremo se fa davvero al caso nostro. Sia che si tratti di un software, di una app oppure di una piattaforma online, molte aziende offrono la possibilità di provare il prodotto gratuitamente per un certo periodo. Oppure, c’è la possibilità di scaricare una versione con prestazioni ridotte: se ci piacerà potremmo acquistare l’intero software e avere a disposizione tutte le sue funzioni.

Chi utilizza questi programmi per migliorare le foto da postare sui social, deve individuare un software le cui funzioni siano semplici, intuitive e compatibili con l’utilizzo su uno smartphone. Il professionista, invece, dovrà testare l’effettiva versatilità e completezza del software che ha acquistato: dopotutto si tratta di un investimento destinato al lavoro e sul quale dovrà fare affidamento per offrire un servizio eccellente.

Fotografia digitale: stampare o non stampare?

Dalla nascita della fotografia digitale in poi, si è assistito al calo del numero delle foto stampate su carta. Ai tempi della pellicola analogica, si andava dal fotografo con il rullino e si facevano produrre i negativi e le stampe. Per il bianco e nero, dato che è sempre stato un po’ più costoso, al limite si sceglieva quale foto stampare in base ai provini dei negativi. Ma le foto si conservavano sempre su stampa.

Con l’avvento del digitale, c’è stata un’importante inversione di tendenza in quanto, come leggiamo in questo articolo, solo una minima parte delle immagini conservate su hard disk e smartphone viene stampata. Solo negli ultimi anni, a causa dell’abbassamento dei costi, c’è stata una lieve inversione di tendenza e sono ricomparsi gli album, con le foto stampate in digitale direttamente sulle pagine che compongono i volume.

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